Lunedì 23 dicembre apre i battenti il Presepe nel Pozzo, il 35°, che cade a 25 anni dal primo “Angelo” e a 40 dalla scoperta del Pozzo della Cava.
«L’Angelo del mattino», questo il tema, è il terzo del ciclo degli “Esclusi”, dove a narrare la Natività è qualcuno che non è riuscito ad assistervi: dopo il “quarto magio” ed Erode, stavolta è la storia di un angelo particolare ad accompagnarci nelle dieci tappe narrative lungo i sotterranei.

Conferme:

  • L’angelo “di luce” sospeso all’interno del Pozzo della Cava, che torna ogni cinque anni (stavolta 6 per la pausa del COVID), collocato dal Tree Climbing Team B; lo speleologo che ha fisicamente posizionato il personaggio è Filippo Baldini, figlio di quel Francesco Baldini che 35 anni fa inventò il Presepe nel Pozzo;
  • Realistici personaggi animati a grandezza naturale che popolano le grotte del complesso archeologico del Pozzo della Cava, tra ritrovamenti etruschi, medievali e rinascimentali;
  • Un po’ di sana (o insana) follia nel proporre un tema sempre nuovo, affrontato in maniera non proprio convenzionale.

Novità:

  • Dopo l’angelo dei pastori (1998 e 2003), l’arcangelo Gabriele (2008), l’angelo custode di Maria (2013) e quello “delle cose perdute” (2018), stavolta tocca nientemeno che a Lucifero, il più luminoso degli angeli creati da Dio, che si ribella al suo stesso creatore, tentando di sventare il piano per la Salvezza dell’umanità, provando ad impedire la nascita di Gesù;
  • Incursioni nell’arte del XX e XXI secolo: dopo lo smartphone sulla colonna della flagellazione e i simboli dei social nel castello di Erode, stavolta la contemporaneità entra nel Presepe nel Pozzo attraverso le “riedizioni” di alcune opere divenute iconiche, dai monocromi di Yves Klein ai tagli di Lucio Fontana, dalle plastiche dell’umbro Alberto Burri alle chiacchieratissime installazioni di Maurizio Cattelan, in un gioco di rimandi e citazioni per accompagnare il visitatore alla scena finale del presepio in maniera, si spera, non-banale;
  • I ragazzi di Andromeda: una delle installazioni “contemporanee” è stata allestita utilizzando i manufatti realizzati dai ragazzi disabili dell’associazione Andromeda, che, durante un laboratorio appositamente pensato, hanno creato formelle e angioletti con l’uso di argilla e penne d’oca. A questi “angeli travestiti da disabili” e ai loro educatori e animatori va tutto il nostro affetto ed un immenso grazie.

Gli elementi per sorprendere e coinvolgere ci sono tutti, sappiamo che la sfida di proporre un tema così anomalo è enorme, ma probabilmente abbiamo creato uno dei presepi più spirituali mai fatti. Per questo speriamo davvero di riuscire a colpire il cuore e i pensieri dei visitatori, che potranno venire tutti i giorni tra le 10 e le 20 (ultimo ingresso alle 19,45) fino al prossimo 12 gennaio incluso.

L’evento rientra nei programmi “A Natale regalati Orvieto” del Comune di Orvieto, “Natale alla Cava” dell’Associazione Culturale “La Cava e i Cavajoli” e “Musei in Rete per il Territorio”, realizzato con il contributo della Regione Umbria.