2004-2005
BÉÈR – il pozzo

edizione speciale per il ventennale della scoperta del Pozzo della Cava

  • Quattro sono i fiumi che sgorgano dal pozzo dell’Eden: essi si chiamano Pishon, Ghihon, Tigris ed Eufrates – dal secondo capitolo della Genesi
  • Il popolo in fuga dall’Egitto si diresse a Béèr, il pozzo dove il Signore disse a Mosè: «Raduna il popolo e io gli darò l’acqua» – dal ventunesimo capitolo dei Numeri
  • Davide espresse un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!» – dal ventitreesimo capitolo del Secondo Libro di Samuele
  • Il quinto Angelo aprirà il pozzo dell’Abisso e da lì salirà un fumo come di una grande fornace, che oscurerà il sole e l’atmosfera – dal nono capitolo dell’Apocalisse
  • Béèr, origine e fine della vita, culla e sepolcro dei viventi, sotto i nostri piedi eppure irraggiungibile, è il pozzo senza tempo e senza fine, in cui cielo e terra si uniscono per creare un Dio Bambino indifeso e potentissimo

Dopo il successo ottenuto nell’edizione 2003-2004 dalla nuova ambientazione del Presepe nel Pozzo, fatta di personaggi e scene molto differenti rispetto agli anni precedenti, con una suddivisione degli spazi e dei percorsi totalmente rinnovata, per il Natale 2004 la grande grotta del Pozzo della Cava ha ospitato un presepio davvero fuori dai canoni: alla ricostruzione meticolosa della vita quotidiana della Palestina di 2000 anni fa si è affiancata, infatti, una reinterpretazione della Natività completamente mistica e onirica.
Il tema scelto, “il Pozzo” [Béèr in ebraico], inteso come sintesi cosmica di cielo, terra e inferi, simbolo della abbondanza, della donna feconda e della sposa, ha voluto ricordare e festeggiare, in maniera piuttosto originale, il ventennale della scoperta del Pozzo della Cava, tornato alla luce, dopo secoli di silenzio, proprio nel dicembre del 1984.

Dal 23 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005

Storia di un pozzo e di quattro personaggi misteriosi

Accoglievano i visitatori già prima dell’inizio del presepio vero e proprio, erano di spalle e non si capiva bene se venissero dal passato o dal futuro.
Ed erano quattro.
Quattro personaggi enigmatici, quattro frasi della Bibbia, quattro colori, quattro elementi e quattro doni.
E solo di fronte a Gesù, queste persone, un po’ fantasmi e un po’ reali, forse rappresentazione dei quattro fiumi dell’Eden, forse dei primi quattro angeli dell’Apocalisse, testimoni del principio e della fine, svelavano la loro natura.
Erano Magi, e non erano né tre né re.
Erano persone normali, come noi, vecchi e giovani, uomini e donne, con Oro, in segno di regalità, Incenso, simbolo del Divino, Mirra, a ricordare la natura umana di Gesù, e Diamanti, immagine di purezza.
I loro costumi non avevano né epoca né stili, i loro corpi potevano essere germogliati dalla terra o scesi dal cielo, ed erano lì, davanti a noi e davanti al pozzo in cui era nato Gesù.

Curiosità

Volevamo che il materiale promozionale del 16° Presepe nel Pozzo sintetizzasse diversi concetti: la metafora del pozzo, la nuova ambientazione del presepio e l’idea dell’incarnazione di un Dio Bambino.
Perciò abbiamo pensato di usare come sfondo il “Pozzo numero 2” della grande grotta del Pozzo della Cava, mettendo in primo piano la foto di un neonato che viene calato dall’alto, avvolto in un’aura di luce.
Il neonato era il figlio dell’autore del presepio, fotografato sulle braccia del padre alla tenera età di 30 giorni. La fotografa era la madre del “Gesù Bambino”.

Ideazione e progetto – ricerca storica e scelta del tema – realizzazione personaggi e movimenti – realizzazione e trucco animali – scene e costumi – luci ed effetti scenici – ricerche e scelte musicali – ufficio stampa: Marco Sciarra | realizzazione volti e trucco: Fanta X Visual Effects | Creature Studios – Rosario Prestopino – Marco Sciarra – Francesca Montanari | allestimento: Marco Sciarra con il prezioso aiuto di Andrea Montanari | cartelli: Francesca Montanari | grafica materiale promozionale: Anna Lisa Catalucci per Penta Editore | il bambino della foto della locandina è Matteo Sciarra | un pensiero speciale a Marco Santopietro che per la prima volta in sedici edizioni del presepio non si è dovuto calare all’interno del Pozzo della Cava