1999-2000
SABBATH – the Hebrew Sabbath

[Jubilee trilogy – religious life]

[only available in Italian]

Dopo aver esaminato gli aspetti della vita materiale e in attesa di affrontare la vita intellettuale nell’edizione del Natale 2000, il secondo dei presepi della “trilogia del Giubileo” è stato tutto imperniato sulla vita religiosa di quel popolo che aveva un’unica legge: quella di Dio.
Tra le ipotesi, spesso anche interessanti, che il presepe nel Pozzo ogni anno propone, per il Natale ’99 ci si è chiesti: e se Gesù fosse nato di sabato? La domanda è stata lo spunto per viaggiare attraverso la più forte e famosa tradizione dell’ebraismo di tutti i tempi, tra rituali da rispettare e divieti di compiere praticamente tutti i lavori, tra prescrizioni precise ed eccezioni alle regole divine, compresa la possibilità di rinunciare al riposo sabbatico per assistere una partoriente.

Dal 23 dicembre 1999 al 9 gennaio 2000

Quei comandamenti, tanto famosi e tanto diversi…

Dal libro dell’Esodo: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro».

Curiosità

Durante l’allestimento del presepio è successo un episodio che divenne il tormentone del Natale ’99. Un politico locale, molto in vista all’epoca e noto per aver diversi progetti a sostegno del popolo palestinese, se ne uscì dicendo: «Non capisco come mai abbiano scelto di rappresentare il sabato ebraico, con tutto quello che facciamo noi ad Orvieto per sostenere la Palestina, dovrebbero sapere che a quel tempo non c’erano gli Ebrei, ma i Palestinesi»!!!
E meno male che la frase di Hans Kung scelta per il presepio di quell’anno diceva «Non ci sarà pace tra le nazioni se non ci sarà pace tra le religioni, e non ci sarà pace tra le religioni se non ci sarà conoscenza delle religioni».
Chissà se glielo avranno detto, a quel politico, quale era la religione più diffusa tra i Palestinesi del tempo di Cristo? E chissà se ha mai saputo in che secolo visse Maometto, ai cui dettami gli odierni Palestinesi tengono tanto?

Ideazione e progetto – ricerca storica e scelta del tema – realizzazione personaggi – movimenti – realizzazione e trucco animali – scene e costumi – luci ed effetti scenici – ricerche e scelte musicali: Marco Sciarra | realizzazione volti e trucco: Rosario Prestopino – Marco Sciarra | allestimento: Marco Sciarra e Famiglia | allestimento all’interno del pozzo: Marco Santopietro | manufatti in ferro: Trento Brandoni – Marco Sciarra