Il 2 febbraio, festa della Candelora e anniversario della dedicazione del Santuario della Madonna della Cava, si è ripetuta la “tradizione” della riapertura del complesso archeologico del Pozzo della Cava dopo la pausa per lo smantellamento del presepio e i lavori di manutenzione annuali. I sotterranei, ormai liberi dai personaggi semoventi a grandezza naturale e spogliati degli allestimenti scenici sono pronti ad affrontare il 2020 mostrando la loro bellezza ai visitatori, sorprendentemente numerosi già dal primo giorno.

Apertura anche per “La Bottega del Pozzo” che, nello spazio dedicato alle piccole mostre (l’ultima è stata quella sulle monete del temo di Gesù che ha fatto da corollario al 31° Presepe nel Pozzo, imperniato sulla figura di Giuda e dei suoi “denari”), ospita una temporary sale tutto dedicato alla ceramica etrusca, con opere dei principali artisti del territorio. «Caput Etruriæ», questo il titolo dato alla piccola esposizione, una selezione di terre sigillate, bucchero e ceramiche a figure nere e rosse, dai canopi ai crateri, dalle anfore ai piatti, passando per interessanti rielaborazioni di decorazioni murarie riproposti sull’argilla.