Sabato 23 dicembre apre i battenti il Presepe nel Pozzo, in una edizione totalmente nuova sotto molteplici punti di vista, quasi “rigenerata” rispetto al progetto originario.
Ecco infatti le dichiarazioni dell’autore: «Quando, alcuni anni fa, avevo pensato di mettere Erode tra i narratori del ciclo degli “esclusi” del Presepe nel Pozzo, ero fresco di lettura di «Io, Gesù» di Robert Graves ed avevo in mente un personaggio spregiudicato, sì, ma fortemente legato alla sua “missione” di voler garantire il meglio alla sua discendenza, anche per mezzo di sacrifici umani alle divinità della terra.
Un sovrano senza scrupoli, che voleva a qualunque costo il meglio per la corona e per i propri figli, arrivando spesso a conseguenze estreme quando questi non rispettavano quelle che, a suo insindacabile giudizio, erano le scelte migliori.
Insomma, folle e crudele, ma pur sempre un padre, con le sue aspirazioni e i suoi sogni, i suoi errori e, forse, i suoi pentimenti tardivi.
Ma, più andavo avanti a sviluppare la narrazione, più questa diventava contorta; identificarsi con Erode e comprendere il suo punto di vista mi sembrava sempre più improponibile per chiunque avesse un briciolo di coscienza.
Poi è arrivata la cronaca, con nuovi conflitti, proprio nelle zone su cui il nostro “narratore” regnava poco più di venti secoli fa.
Ne è scaturito un Erode dalla personalità disturbata, succube di una missione che si era autoimposto, narcisista e indulgente con sé stesso, insicuro e timoroso quanto spocchioso e tracotante, ma anche spietato giudice della nostra contemporaneità.
Un Erode che conosceva poco se stesso, ma che, paradossalmente, conosce bene noi del ventunesimo secolo.
Praticamente, un presepio che è l’esatto opposto di quello che tanto successo ha avuto la passata edizione con il magio Artaban, con cui scattava subito la voglia di intentificarsi. Quest’anno tocca ad Erode il Grande, verso cui non si può provare empatia. Insomma, se l’anno scorso il presepio era una carezza, quest’anno è un cazzotto, dritto nello stomaco».
Sappiamo che la sfida è grande, anzi, enorme. Siamo però speranzosi di riuscire a colpire le menti dei visitatori (l’anno scorso siamo andati di cuore!!!), che potranno venire tutti i giorni tra le 10 e le 20 (ultimo ingresso alle 19,45), dal 23 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024.
L’evento rientra nei programmi “A Natale regalati Orvieto” del Comune di Orvieto, “Natale alla Cava” dell’Associazione Culturale “La Cava e i Cavajoli” e “Musei in Rete per il Territorio”, realizzato con il contributo della Regione Umbria, oltre che nella programmazione della Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua dell’Unesco.