2007-2008
BET LEHM – Casa del Pane

Una storia a ritroso:

  • L’11 agosto 1264, con la bolla «Transiturus de hoc mundo», Papa Urbano IV istituisce ad Orvieto la solennità del Corspus et Sanguis Domini, estendendo a tutta la Chiesa una festività nata alcuni decenni prima nella diocesi di Liegi, di cui era stato arcidiacono
  • L’anno prima, nell’estate del 1263, un prete boemo, che dubita della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, vede sgorgare sangue dall’ostia consacrata mentre celebra la messa nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena. L’ostia del miracolo, avvolta nel corporale, viene subito portata a Papa Urbano IV, ad Orvieto
  • Ancora prima, nella primavera del 1246, il vescovo di Liegi, sostenuto dal futuro Urbano IV, istituisce la festa diocesana del Corpus Domini, accogliendo le istanze di una suora, la futura Beata Giuliana, che nelle sue visioni ha letto la necessità di una festa che esalti il Corpo di Cristo, sacrificato per l’umanità
  • Molto tempo prima, nella primavera dell’anno 33, durante la settimana di Pesach, Gesù distribuisce ai suoi Apostoli il pane e il vino come suo corpo e suo sangue, perché mangiandolo e bevendolo abbiano il segno vivo del suo sacrificio imminente e della sua resurrezione
  • Un anno prima, nella primavera del 32, dopo aver sfamato una moltitudine di persone, moltiplicando cinque pani e due pesci, Gesù disse ai Discepoli: «Io sono il pane della vita disceso dal cielo, chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete»
  • Trentadue anni prima, nella regione di Ephrata, che vuol dire «fertilità», ricca di ulivi, viti e grano, nella città di Bethlehem, il cui nome deriva dall’espressione ebraica «Bet Lehm» che significa «Casa del Pane», nasce un bambino, che sarà il Pane dell’Umanità
  • Ma già settecento anni prima il profeta Michea aveva rivelato: «Da te, Bethlehem di Ephrata, la più piccola tra le città di Giuda, uscirà colui che dovrà regnare sopra Israele; pascerà il popolo con la maestà del nome del Signore suo Dio ed egli stesso sarà la pace del suo popolo»

L’edizione 2007-2008 ha avuto come tema «Bet Lehm», espressione ebraica che significa “casa del pane”, da cui prese il nome il villaggio di Betlemme. Il presepio ha così proposto una versione mistica del primo Natale, inteso come preludio alla Pasqua e all’Eucarestia, ispirandosi liberamente alle visioni dei mistici medievali e alla storia dei miracoli eucaristici, a cui Orvieto è indissolubilmente legata per la presenza del Sacro Corporale del miracolo di Bolsena e per essere stata la città in cui fu istituita la festività del Corpus Domini.

Dal 23 dicembre 2007 al 13 gennaio 2008

I cerchi e le donne del Natale Eucaristico

È stato il cerchio il motivo iconografico dominante del presepio 2007-2008, liberamente ispirato alla mistica Ildegarda di Bingen, che aveva visioni circolari da cui interpretava i significati reconditi del mondo e del rapporto con Gesù.
Inoltre il tema ricorda come il nome di Betlemme significhi “Casa del Pane”, e “pane” in aramaico, la lingua parlata da Gesù, si diceva “cerchio”, proprio per la forma rotonda che tutti i pani, schiacciati e cotti facendoli aderire alle pareti di piccoli forni domestici, anch’essi circolari.
C’erano cerchi nei pannelli introduttivi al presepio (rotonda l’ostia del miracolo di Bolsena, la luna delle visioni di Giuliana di Liegi, il pane dell’ultima cena…), e circolari erano anche le loro didascalie, e naturalmente il cerchio è stato il motivo dominante della scena metaforica e sognante della Natività.
Quasi circolare era anche il percorso dello spettatore, che ha vissuto due situazioni differenti nello stesso presepio: alla sua destra la storia del pane “comune” (il grano, la macina, l’impasto, la lievitazione e la cottura come nella Palestina di 2000 anni fa) e a sinistra una visione imperniata su un altro pane, il “Panis Angelicus” , ovvero Gesù Eucarestia.
E in entrambi i contesti un posto di sicura predominanza è stato riservato alle donne, sia perché erano loro le responsabili della produzione del pane, sia perché le profezie che annunciavano la nascita del Messia a Betlemme partivano sempre dalla figura della donna che lo avrebbe partorito.
Ma anche un’altra donna, in questa rappresentazione mistica e onirica della Natività, ha fatto la sua comparsa, accanto ai simboli che anticipano la Pasqua: Maria Maddalena, testimone della morte e della resurrezione di Gesù.

Curiosità

  • Il Panis Angelicus: il presepio dell’Eucarestia non poteva non avere una colonna sonora d’eccellenza, e la scomparsa, pochi mesi prima, del grande Luciano Pavarotti, ci ha convinto che la sua versione del «Panis Angelicus» di Franck, cantata con il coro delle London Voices, sarebbe stata perfetta per accompagnare le “visioni” rappresentate.
  • Lo sciopero dei tir: per poter ritirare l’asino del presepio, abbiamo dovuto aggirare il blocco dei tir del dicembre 2007.
  • La segnaletica: all’uscita del Presepio si poteva leggere: «Ci scusiamo con tutti i visitatori che hanno fatto fatica a trovarci, ma, nonostante le nostre ripetute segnalazioni e le garanzie dei responsabili, il Pozzo della Cava è stato completamente ignorato dalla nuova segnaletica turistica comunale». Inutile ogni commento.
  • Il grano: nel Presepio del Pane non poteva mancare il grano: per la scena della Natività sono state impiegate oltre 4000 spighe, posizionate una ad una.

Ideazione e progetto – ricerca storica e scelta del tema – realizzazione personaggi e movimenti – allestimento – scene e costumi – luci ed effetti scenici – ricerche e scelte musicali – ufficio stampa – grafica materiale promozionale: Marco Sciarra | volti e trucco: Fanta X – Creature Studios – Rosario Prestopino – Marco Sciarra | animali: Fanta X – Sara Catanzaro – Marco Sciarra | pannelli di introduzione al tema: Francesca Montanari | cablaggio dispositivi acustici: Marco Taramelli