2013-2014
L’ANGELO di Miriàm

edizione speciale per il 25° Presepe nel Pozzo

Il tema de «L’Angelo» è tornato puntuale come ogni cinque anni, a scandire gli anniversari importanti del nostro evento, ma stavolta, per le “nozze d’argento”, lo ha fatto con un’edizione memorabile, con nuovi personaggi animatronici, eventi collaterali e una narratrice d’eccezione: Miriàm di Nazareth.

Dal 23 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014 (Natale del Giubileo Eucaristico Bolsena-Orvieto)

Ciao. Mi chiamo Miriàm, ma potete chiamarmi Maria. Sono nata più di duemila anni fa in Galilea e sono stata una bambina vivace, caparbia e temeraria. Crescendo sono diventata un’adolescente decisamente anticonformista: mentre le mie amiche sognavo di sposarsi un principe o di visitare terre lontane, io puntavo ancora più in alto: volevo incontrare un angelo.
Non avevo ancora compiuto sedici anni quando il mio angelo arrivò davvero.
Non sapevo che gli angeli avessero un nome. Il mio si chiamava Gavriel e mi propose di partorire il figlio dell’Onnipotente, fecondata dal vento come i fiori. Rimasi molto sorpresa, ci pensai un po’ e gli dissi di sì.
Il mio “sì” supremamente libero, tanto gradito a Dio, suonava come un suicidio nella terra degli uomini: ero promessa sposa di Josèf il falegname e sarebbe bastata una sua parola per farmi lapidare per adulterio. Fuggii col mio segreto e restai per un po’ da mia cugina Elisabetta.

Josèf si arrabbiò con me perché non lo avevo informato subito e avevo risposto di sì all’angelo senza sentire il suo parere né quello di mio padre. Si arrabbiò con Gavriel perché mai un angelo aveva annunciato ad una donna la nascita di un figlio. Si arrabbiò con l’Onnipotente, perché mai un figlio di Israele era stato concepito senza un padre.
Gavriel apparve in sogno a Josèf, che decise di sposarmi e di prendere su di sé tutte le colpe per lo scandalo di quella gravidanza fuorilegge. L’angelo gli chiese di chiamare il figlio Ieshu, che significa “salvatore” e gli disse altre cose che Josèf non ha mai voluto rivelarmi.
Sapevo che Josèf sarebbe stato un buon padre per quel figlio solo mio.
Io e Josèf partimmo per Betlehem per farci registrare nel grande censimento. Lì sarebbe nato mio figlio Ieshu.

Ero in una stalla e Joséf era andato a cercare aiuto. Dovevo partorire da sola.
Ho avuto paura e ho chiesto all’Onnipotente di non prendersi mio figlio per qualche sua missione e di lasciarlo tutto per me.
Volevo che fosse un ragazzo qualsiasi, ho perfino desiderato che venisse un po’ svogliato, privo di ambizioni e senza grilli per la testa. I miei timori sparirono nell’istante in cui vidi Ieshu per la prima volta e mi pentii dei miei pensieri come di nessun’altra cosa nella mia vita.
In quel momento tornò Joséf e insieme a lui c’era Gavriel, il mio angelo, che poco dopo avrebbe annunciato la nascita di Ieshu agli ignari pastori di Betlehem.

«Figlio mio, sii libero e fiero come tua madre. Fai sempre ciò che sente il tuo cuore e la tua anima e fatti pure uccidere se sarà necessario, ma non rinunciare mai a ciò in cui credi.
La mia anima di madre magnifica il Signore e il mio spirito esulta in lui e gli rende grazie.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente: ha rovesciato i dominatori dai troni di Israele e ha sovvertito le gerarchie patriarcali proponendo a me, una giovane donna di Nazareth, di diventare la massima complice della salvezza del mondo.
Ho accettato liberamente e coraggiosamente, per questo d’ora in poi tutti mi chiameranno beata».

Miriàm

Curiosità

  • Una Miriàm libera e moderna: Liberamente ispirata alle figure presenti nei libri «In nome della Madre» di Erri De Luca e «Ave Mary – E la Chiesa inventò la donna» di Michela Murgia, la Miriàm del 25° Presepe nel Pozzo è tutt’altro che l’umile ancella indifesa e obbediente dell’oleografia cristiana,  testimone di un mistero molto al di sopra di lei. Senza trascurare lati profondamente umani e materni, la nostra Miriàm-Maria è una vera e propria protagonista del racconto evangelico e la principale complice della salvezza dell’Umanità. Oltre ad essere una madre profondamente moderna e libera. 
  • Gli eventi collaterali per la 25^ edizione: Il Presepio di Francesco Baldini nel cortile interno, in cui l’autore del primo Presepe nel Pozzo ha riproposto le stilizzazioni bianche che aveva collocato in fondo al Pozzo della Cava 24 anni prima | Annullo Filatelico commemorativo di Poste Italiane | Premiazione del concorso «Il Presepe in Vetrina» del Comitato Cittadino dei Quartieri di Orvieto | Notte di parole al Presepio (reading a tappe con i Lettori Portatili) | L’immagine prende vita (laboratorio di iconografia bizantina con l’artista Fabrizio Diomedi)
  • Gli animatroni: per la prima volta, accanto ai personaggi meccanici, sono stati inseriti due bellissimi animatroni realizzati da Andrea Giomaro appositamente per il Presepe nel Pozzo: Maria e Gesù bambino erano mossi da motori elettrici comandati da un microprocessore; il forte realismo della Natività è stato molto apprezzato dai visitatori
  • La presidente Boldrini: tra i visitatori vip del 25° Presepe nel Pozzo, il 31 dicembre è stata la volta della presidente della Camera dei Deputati, On. Laura Boldrini che, in visita privata alla città, ha ammirato le grotte e il presepio, per poi pranzare presso La Bottega del Pozzo

Presepio: Ideazione e progetto – realizzazione personaggi – scene e costumi – luci ed effetti scenici – ufficio stampa – grafica – allestimento: Marco Sciarra | animatronica – volto e mano Miriàm – make up Bambino: Andrea Giomaro | volti, incarnati e trucco: David Bracci – Sara Catanzaro – Carlo Diamantini – Erica Buzzi – Special Makeup Studio – Creature Studios – Marco Sciarra – Francesca Montanari | animali: David Bracci – Marco Sciarra 
Sogno di Josèf: bambini della strage degli innocenti: David Bracci – Fiorenza Biancheri – Marisa Paisio | dromedario: Sara Catanzaro | allestimento: Marco Sciarra con l’aiuto Francesca Montanari e l’assistenza speciale di Matteo e Filippo Sciarra
Allestimento speleologico all’interno del pozzo: Marco Santopietro