[2020-2021]
Natività nel Pozzo

Natività nel Pozzo

L’edizione del Presepe nel Pozzo prevista per le festività 2020-2021 è stata rinviata a causa dell’emergenza Covid-19.
L’ultimo presepio del ciclo dei Testimoni è quindi slittato e l’intera narrazione si è presa una pausa.
Al suo posto è stata realizzata una Natività simbolica, collocata proprio all’interno del Pozzo della Cava e visibile direttamente dalla via, senza dover entrare nei sotterranei.
L’allestimento speleologico è stato effettuato dal Tree Climbing Team B.
Accanto alla vera del pozzo, poi, ad omaggiare il Bambino, sono state collocate le figure dei magi con dei doni “rinnovati” che hanno fatto tanto discutere.

 

Dal 23 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021

[L’evento rientrava nell’ambito di «Musei in Rete per il Territorio», il progetto di valorizzazione di musei e monumenti dell’area orvietana realizzato con il contributo della Regione Umbria]

Eravamo pronti per sorprendere i nostri visitatori anche per il Natale 2020. Poi l’emergenza Covid-19 ci ha costretto a limitarci ad una piccola Natività simbolica nel Pozzo della Cava.
Niente allestimento nelle grotte, quindi, né personaggi in movimento, ma solo una giovane famiglia che risposa, sia per dare un segno di pace che per sottolineare che questa non è stata che una pausa negli allestimenti del Presepe nel Pozzo.
Accanto alla vera in pietra, all’ingresso delle grotte, poi, sono arrivati i Magi, con i loro doni “rinnovati”: l’incenso, simbolo della divinità (Gesù è Dio), bruciato sugli altari perché gli odori giungessero al respiro divino, è stato affiancato alle mascherine, che confinano il respiro per evitare il contagio; la mirra, simbolo dell’umanità (Gesù è uomo), con la quale si cospargeva il copro del defunto prima della sepoltura, è stata abbinata al gel disinfettante, che provoca la morte del virus ed evita il contagio. Infine l’oro, che simboleggia la regalità (Gesù è re), talmente prezioso da essere destinato solo ai vertici della società, è stato associato al vaccino, con l’augurio che potesse arrivare a tutti, come l’oro dei Magi che venne donato al più umile dei pargoli.

Curiosità

  • La pandemia: a causa dell’emergenza Covid-19, la Natività si poteva osservare direttamente da Via della Cava, essendo tutti i musei e i monumenti chiusi per decreto; inoltre, di comune accordo con Comune di Orvieto, Protezione Civile e Commissariato di Pubblica Sicurezza, per evitare ogni rischio di assembramento, era stata predisposta anche una zona di attesa sul lato opposto della via, di fronte alla Chiesa della Madonna della Cava
  • Le polemiche: la scelta di rappresentare i Magi con mascherina e schermo protettivo e di abbinare ai loro doni dei presidi per il Covid-19 ha scatenato qualche piccola e sterile polemica da parte di personaggi come Alessandro Meluzzi (per il quale il nostro presepio sarebbe stato allestito all’interno del Duomo!), Silvana De Mari (che sosteneva che non si poteva abbinare al Natale un vaccino realizzato con cellule di feti abortiti!) e Diego Fusaro (per il quale eravamo mandatari di non si sa quale complotto farmaceutico planetario!)
  • Il ritorno mediatico: mai come in questa non-edizione si erano registrate tante testate interessate al nostro evento, portando la nostra Natività alla ribalta dei principali giornali italiani ed internazionali, dalla Francia alla Grecia, dalla Spagna alla Corea, fino ai prestigiosi The Guardian, The Telegraph e The Washington Post (che ha scelto la foto realizzata dall’ANSA ai nostri magi come una delle immagini-simbolo del Natale 2020), riuscendo a far annoverare Orvieto tra le mete di spicco delle festività 2020-2021 di tutto il mondo