2018-2019
L’ANGELO delle cose perdute

edizione speciale per il trentennale

Puntuale come ogni cinque anni è ritornato l’Angelo di luce all’interno del Pozzo della Cava, ma stavolta gli angeli del Presepe nel Pozzo erano due, con compiti e luci diverse, quasi contrastanti. Da una parte Gavriel, arcangelo “degli spiriti”, ibrido tra uomo e animale, in contatto diretto con l’Onnipotente, e dall’altro il fin toppo umano Raziel, piccolo angioletto “delle cose”, la cui narrazione ha accompagnato i visitatori lungo le grotte. L’amore, in tutte le sue forme e il dissidio tra cuore e ragione, tra anima e corpo, sono stati il filo conduttore di questo presepio del trentennale, con un angelo custode “a tempo determinato” che somigliava a tanti genitori che vedono i propri figli crescere e sfuggire dalla loro protezione. Una strana storia di scontri con le sfere celesti e di affetto sincero tra Raziel e Miriam, giocata tutta sul filo struggente della nostalgia.

Dal 23 dicembre 2018 al 13 gennaio 2018

Pace a voi! Mi chiamo Raziel e sono un Angelo delle Cose. Il mio compito è soddisfare le piccole necessità dei bambini che mi vengono affidati, aiutandoli a crescere e dando loro conforto. Quando arrivò al Tempio la piccola Miriam, figlia di Anna “la sterile”, fu subito affidata alla mia custodia. La ribattezzai presto “Zachal”, che significa “bruco”, sia perché era piccola, timida e silenziosa, sia perché divorava con la sua bocca minuscola la frutta che le portavo ogni notte nei sotterranei.

L’angelo senza braccia, invece, è Gavriel, il più importante degli Arcangeli degli Spiriti. È il messaggero diretto dell’Onnipotente. Da quando mi fu affidata Miriam, vigilò sempre sul mio operato con un’attenzione ed uno scrupolo incredibili. Era il segno inequivocabile che grandi cose erano in serbo per il mio piccolo bruco.

Alla comparsa del menarca, a dodici anni, Miriam dovette abbandonare il Tempio. Da quel momento Gavriel mi impose di non farmi più vedere da lei. Non avrei più parlato col mio bruco, non mi avrebbe più raccontato il suo sogno di diventare una brava tessitrice, non l’avrei più consolata nei momenti di solitudine, né le avrei più portato la frutta fresca ogni notte. Non potei consolarla quando, appena quattordicenne, si invaghì di David, un giovane vicino di casa. Dovetti lasciarla sola a combattere contro il suo cuore per onorare la promessa, fatta per lei dai suoi anziani genitori, di diventare la sposa di Yosef. Ma Miriam ce la fece. Stava diventando forte.
Non c’ero nemmeno quando Gavriel in persona si presentò da lei, mostrandole in una visione che sarebbe diventata la madre del Messia. Avrei dato tutto me stesso per vedere con quale forza e quanta determinazione la mia adorata Miriam accolse l’invito dell’Onnipotente.
Oramai era chiaro: il mio bruchetto stava filando il suo bozzolo.

Non potei accompagnare Miriam da sua cugina Elisheba, né potei prendermi cura del piccolo Yohanan, perché era stato affidato, già dalla nascita, ad un Arcangelo degli Spiriti. Nemmeno per lui poteva bastare un semplice Angelo delle Cose come me.
Solo l’Onnipotente sa cosa avrei dato per correre a sostenere Miriam quando i sacerdoti la sottoposero al rito delle acque amare per avere la certezza che nessun uomo avesse giaciuto con lei*. Ma non ce ne fu bisogno: quella giovane donna affrontò la prova con sicurezza e determinazione. Oramai era chiaro: il mio bruchetto era una crisalide solida ed inattaccabile.

* Il rito delle acque amare, detto anche dell’acqua di maledizione, serviva a provare l’infedeltà delle donne accusate di adulterio: i sacerdoti mescolavano l’acqua benedetta con la polvere del Tabernacolo e la facevano bere alla donna. Se questa si contorceva dai dolori, significava che era un’adultera, altrimenti la si dichiarava innocente.

Il grande giorno era finalmente arrivato.
Era appena nato il Salvatore del mondo ed io volevo vederlo.
E volevo rivedere sua madre.
Non dovevo farmi scorgere da nessuno e ho approfittato di un momento magico: Gesù aveva appena bevuto il suo primo latte, Miriam e Yosef si erano assopiti e Gavriel non era ancora andato ad avvisare i pastori, rendendo anche loro testimoni e messaggeri della Lieta Novella.
Fu solo un attimo, ma valse tutta la mia esistenza.
Il Messia era venuto al mondo e il mio piccolo bruco era diventata la più bella delle farfalle.

Quel gesto mi costò caro: fui privato per sempre della mia luce e della possibilità di diventare un Arcangelo degli Spiriti.
Tutto questo, però, non mi impedì di tornare ancora a vedere la mia Miriam, approfittando del buio di un’eclissi di sole.
La trovai impassibile sotto la croce su cui avevano inchiodato Gesù, fiera della sua missione e sicura della Salvezza dell’Onnipotente per mezzo del suo stesso figlio.
Sapevo bene che Miriam non aveva più bisogno della mia protezione.
Mi era anche stato rivelato che il mio bruchetto sarebbe presto diventata la Regina di tutti gli Angeli ed Arcangeli, ma non potei fare a meno di andare a controllare: dovevo rivederla, ad ogni costo.
So che tutto questo potrebbe sembrarvi completamente folle, però, credetemi, quella piccola bambina ghiotta e timida, che consolavo nei sotterranei del Tempio, mi manca da morire.

Raziel
Angelo delle Cose

Curiosità

  • Centinaia di farfalle: la grotta della Natività era ornata da centinaia di farfalle le cui ali erano leggermente mosse dal vento, come il sontuoso abito del luminoso Raziel
  • L’ultimo Presepe nel Pozzo?: era circolata sulla stampa locale una dichiarazione dell’autore in cui si diceva che si stava pensando di concludere con la trentesima edizione l’esperienza del Presepe nel Pozzo; poi, però, sia la risposta del pubblico che nuove collaborazioni per l’allestimento successivo hanno fatto desistere dal proposito gli organizzatori dell’evento
  • Rete4: ben due trasmissioni della rete hanno dedicato i loro servizi al 30° Presepe nel Pozzo: «Ricette all’italiana» con Davide Mengacci e «I viaggi del cuore» con don Davide Banzato

Ideazione – allestimento – realizzazione personaggi – grafica: Marco Sciarra | personaggi animatronici della visione dell’Annunciazione: Andrea Giomaro | reborn Gesù Bambino: Samantha Rose-Harker | movimenti Gesù Bambino: Andrea Giomaro | volti, incarnati e trucco: Andrea Giomaro – David Bracci – Sara Catanzaro – Carlo Diamantini – Erica Buzzi – Special Makeup Studio – Creature Studios – Marisa Paisio – Marco Sciarra – Francesca Montanari | consulente su nomi e tradizioni ebraiche: Yaron Munza | posizionamento dell’arcangelo all’interno del Pozzo della Cava: Marco Santopietro