1998-’99
L’ANGELO

il presepio del decennale [trilogia del Giubileo – la vita materiale]

È iniziata con uno dei temi più amati in assoluto la “trilogia del Giubileo” che, attraverso tre presepi consecutivi ha preso in esame la vita materiale, la vita religiosa e la vita intellettuale della Palestina del tempo di Gesù.
1998-’99: L’Angelo – ritrovarsi negli alloggi dei pastori nei pochi istanti che passarono tra la nascita di Gesù e l’arrivo dell’Angelo.
1999-2000: Sabbath – e se Gesù fosse nato di sabato? uno spunto per viaggiare attraverso la più forte tradizione dell’ebraismo di tutti i tempi.
2000-2001 I Re Pellegrini: una ipotetica ricostruzione della vera data di nascita di Gesù, fatta vivendo l’evento dal punto di vista di alcuni Magi.

Il Presepio dell’Angelo è stato allestito dal 23 dicembre 1998 al 10 gennaio 1999

Era un giorno come mille altri per i pastori di Bethlehem
…poi arrivò quell’Angelo…

Alla base un’idea semplicissima: immaginare di giungere nelle grotte dei pastori nei pochi attimi che trascorsero tra la nascita di Gesù e l’arrivo dell’Angelo…
Solo il visitatore era partecipe delle tre realtà ancora separate: i pastori, ignari, intenti alle loro occupazioni quotidiane, la materializzazione di un angelo del Signore, e una nascita in una normale famiglia palestinese, con Giuseppe che intona il canto di ringraziamento a Yaweh, in quello che era ancora un giorno come tanti altri.
Per farlo abbiamo costruito la figura di un angelo di luce, che fosse nel contempo testimone di un Dio buono e potente, che rassicurasse e insieme incutesse quel “timore” proprio del divino.
Un angelo di luce che galleggiava nell’aria, sospeso all’interno del Pozzo della Cava a oltre trenta metri sopra l’acqua.
Senza braccia, con le ali attaccate alle spalle, come la Nike di Samotracia.
Con un turbante in testa, come Alessandro Magno della Battaglia di Isso.
Con le ali protese verso l’alto, come gli angeli degli affreschi di Luca Signorelli nel Duomo di Orvieto.
Con il torace e le proporzioni dell’Uomo di Leonardo da Vinci.
Con una veste candida, come quella della Vergine della Annunciazione di Rossetti.
Secoli di citazioni per rappresentare insieme il candore e la forza, la dolcezza e la potenza di un essere senza sesso, senza età e, soprattutto, senza mani.

Curiosità

  • La “storica” edizione del decennale sorprese anche perché infranse quella che sembrava l’unica regola ferrea del Presepe nel Pozzo: la Natività fu allestita per la prima volta fuori dal Pozzo della Cava, e la scelta ebbe un successo insperato, oltre ogni più rosea previsione.
  • All’edizione del Natale ’98 fu dedicato un intero documentario della nota trasmissione RAI «Geo & geo», che necessitò tre giornate di lavorazione, tra le riprese al cantiere, il difficile posizionamento dell’angelo all’interno del pozzo (eseguito da un esperto speleologo), le interviste e una lunga carrellata sul presepio finito, a cui si è dovuto lavorare anche di notte.
  • Il tour de force, necessario per poter girare le scene in tempo per permettere la messa in onda nel pomeriggio del 24 dicembre, fu però ampiamente ripagato dalla consistente affluenza di pubblico e dall’enorme gradimento dei visitatori.

Ideazione e progetto – ricerca storica – realizzazione personaggi – movimenti – realizzazione e trucco animali – scene e costumi – luci ed effetti scenici – ricerche e scelte musicali: Marco Sciarra | scelta del tema: Marco Sciarra con il contributo di Don Enrico Bartoccini | realizzazione volti e trucco: Rosario Prestopino – Marco Sciarra | allestimento: Marco Sciarra e Famiglia con l’aiuto di Enzo Galanello per la passerella della Natività | allestimento all’interno del pozzo: Marco Santopietro | manufatti in ferro: Trento Brandoni – Marco Sciarra